Tribunale Amministrativo Regionale Molise - Campobasso sentenza n. 272 del 2014

ECLI:IT:TARMOL:2014:272SENT

Massima

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Il commissario ad acta nominato dal giudice amministrativo per l'ottemperanza di una sentenza di condanna al pagamento di somme di denaro, in quanto "longa manus" del giudice, ha gli stessi poteri di quest'ultimo, con la conseguenza che può emanare i necessari provvedimenti amministrativi, anche in deroga alle norme che disciplinano sia la competenza alla loro emanazione, sia la stessa attività sostanziale, al fine di garantire la piena esecuzione del giudicato, la cui priorità assoluta non può essere ostacolata dai normali iter burocratici. Pertanto, il commissario ad acta, in caso di perdurante inerzia dell'amministrazione inadempiente, è tenuto all'adozione diretta degli atti giuridici necessari ad eseguire il pagamento e garantire la piena ottemperanza del giudicato, senza poter adottare provvedimenti che comportino ulteriori dilazioni ovvero riduzioni dell'importo da corrispondere, in quanto costituirebbero atti elusivi del giudicato da considerarsi nulli. Il giudice amministrativo, nell'ambito del giudizio di ottemperanza, esercita un penetrante sindacato di merito sull'operato del commissario ad acta, potendo anche disporne la sostituzione in caso di omissione di atti dovuti.

Sentenza completa

N. 00389/2013
REG.RIC.

N. 00272/2014 REG.PROV.COLL.

N. 00389/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Molise

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 389 del 2013, proposto da:
Spinosa Costruzioni Generali S.p.A., rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso Tar Molise Segreteria in Campobasso, via ((omissis)) - Palazzo Poste;

contro

Comune di Montescaglioso in persona del Sindaco p.t.;

nei confronti di

Comm. ad acta ((omissis)) c/o Prefettura Campobasso;

per l'ottemperanza al giudicato formatosi a seguito della sentenza numero 53/2004 del 1° dicembre 2004 del Tribunale di Isernia, depositata il 2 dicembre 2004 e della sentenza della Corte d’Appello di Campobasso, 13 marzo 2008 n. 63

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