Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 27765 del 15 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:27765PEN

Massima

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Il giudice per le indagini preliminari, nel rigettare la richiesta di archiviazione del pubblico ministero, può legittimamente ordinare l'imputazione coatta nei confronti dell'indagato per il medesimo fatto oggetto della richiesta di archiviazione, senza che tale provvedimento possa essere considerato abnorme o impugnabile. Ciò in quanto l'ordine di formulare l'imputazione coatta rientra e si conforma al modello processuale previsto dall'art. 409 c.p.p., non comportando alcuna valutazione anticipata sul merito dell'accusa né costituendo un'affermazione di responsabilità, rimessa alla successiva fase processuale e alle regole probatorie proprie del giudizio. I due procedimenti, quello per il fatto originariamente contestato e quello per calunnia, sono inoltre autonomi, sicché il provvedimento impugnato non determina una irreversibile stasi processuale, essendo garantito il controllo sulla legittimità formale e sostanziale dell'imputazione nelle fasi successive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - rel. Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI MILANO;
nei confronti di:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 30/10/2017 del GIP TRIBUNALE di MILANO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa CRISCUOLO ANNA;
lette le conclusioni del P.G..
RITENUTO IN FATTO
1. Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano ha proposto ricorso avverso l'ordinanza emessa in data 30 ottobre 2017 con la quale il G.i.p. del Tribunale di Milano,…

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