L'ordinanza di sgombero di un bene confiscato alla criminalità organizzata e acquisito al patrimonio dello Stato costituisce un atto dovuto e vincolato per l'Agenzia Nazionale preposta, a prescindere dall'adozione del provvedimento di destinazione del bene, in quanto la confisca definitiva determina l'incompatibilità di precedenti diritti di godimento con la natura pubblicistica acquisita dal bene, imponendo all'Agenzia il potere-dovere di liberare il cespite al fine di tutelare il demanio statale. Tale provvedimento non richiede il rispetto delle garanzie partecipative, in ragione della natura vincolata dell'atto e dell'operatività del principio di insensibilità di cui all'art. 21-octies, comma 2, della legge sul procedimento amministrativo, non potendo la partecipazione del ricorrente condurre a una conclusione diversa. Inoltre, il termine concesso per il rilascio non appare irragionevole o sproporzionato, considerata la natura abusiva dell'occupazione e l'impossibilità di riconoscere benefici premiali all'occupante.