Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10950 del 14 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:10950PEN

Massima

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La contestazione di una circostanza aggravante, anche se solo in diritto, è sufficiente a integrare l'aggravamento della fattispecie e a determinare il conseguente aumento del termine di prescrizione del reato, salvo che la stessa non sia stata espressamente esclusa in sentenza. Pertanto, il giudice non può dichiarare estinto per prescrizione un reato per il quale sia stata contestata un'aggravante ad effetto speciale, come quella prevista dall'art. 625, comma 2, c.p., senza previamente escluderla, in quanto ciò comporterebbe l'applicazione della pena massima e il conseguente prolungamento del termine prescrizionale. La mera conclusione del pubblico ministero per la declaratoria di prescrizione non equivale a una modifica implicita dell'imputazione, essendo necessaria una formale e esplicita modifica della contestazione per incidere sulla determinazione del termine di prescrizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. BELMONTE M.Teresa - Consigliere

Dott. CANAZI Francesco - Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI BRESCIA;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/02/2022 del TRIBUNALE di BRESCIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere FRANCESCO CANANZI;
lette la requisitoria e le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore LUCIA ODELLO, che ha concluso chiedendo annullarsi la sentenza impugnata;
lette le conc…

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