Cassazione penale Sez. I sentenza n. 22778 del 3 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:22778PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La continuazione, quale istituto di favore che consente un trattamento sanzionatorio più benevolo, presuppone l'anticipata ed unitaria ideazione di più violazioni della legge penale, già insieme presenti alla mente del reo nella loro specificità, almeno a grandi linee, situazione ben diversa da una mera inclinazione a reiterare nel tempo violazioni della stessa specie, anche se dovuta a una determinata scelta di vita o ad un programma generico di attività delittuosa da sviluppare secondo contingenti opportunità. La prova di tale congiunta previsione, investendo l'inesplorabile interiorità psichica del soggetto, deve essere ricavata da indici esteriori significativi, alla luce dell'esperienza, del dato progettuale sottostante alle condotte poste in essere, senza poter essere affidata a semplici congetture o presunzioni. L'accertamento di tali elementi è rimesso al giudice di merito ed è insindacabile in sede di legittimità, purché sorretto da motivazione adeguata e congrua, senza vizi logici e travisamento dei fatti. Diversamente, la mera inclinazione a reiterare nel tempo violazioni della stessa specie, anche se dovuta a una scelta di vita o a un programma generico di attività delittuosa, non consente l'applicazione dell'istituto della continuazione, richiedendosi invece la distinta valutazione di ciascuna condotta ai fini del trattamento sanzionatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. PA. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 16/09/2008 GIP TRIBUNALE di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BONITO FRANCESCO MARIA SILVIO;

lette le conclusioni del P.G. Dr. CIAMPOLI, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

La Corte:

OSSERVA

Avverso l'ordinanza del Tribunale di Napoli, in funzione di giudice dell'esecuzione, con la quale, in data 16 settembre 2008, venivano ri…

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