La conferenza di servizi costituisce un modulo procedimentale volto alla semplificazione e accelerazione dell'attività amministrativa, conducendo in un unico contesto l'espressione delle determinazioni delle diverse autorità amministrative coinvolte in un procedimento al fine dell'emanazione del provvedimento finale. Nell'ambito della conferenza di servizi, le "posizioni prevalenti" in base alle quali viene espressa la valutazione finale devono essere definite in ragione delle manifestazioni di volontà espresse validamente dalle amministrazioni partecipanti e nel rispetto del peso ponderale attribuito a ciascuna di esse, ivi comprese le manifestazioni di dissenso motivato, tempestivo, qualificato e costruttivo, fatta esclusione delle manifestazioni di dissenso inammissibili. L'amministrazione procedente è tenuta a dimostrare le ragioni in virtù delle quali l'assenso espresso dalle amministrazioni partecipanti costituisce una "posizione prevalente" rispetto a quella espressa dalla amministrazione preposta alla tutela di interessi sensibili, come il paesaggio e il territorio protetto da specifico vincolo di tutela. Il provvedimento conclusivo della conferenza di servizi che non rispetti tali criteri è illegittimo per difetto di istruttoria e di motivazione.