Il Comune, in presenza di opere aggettanti su suolo pubblico ma non infisse al suolo, deve esercitare il potere di autotutela possessoria ai sensi dell'art. 823, comma 2, c.c. ed emettere un'ordinanza di rilascio e sgombero dell'area illegittimamente occupata, anziché un'ordinanza di natura edilizia ex art. 31 del D.P.R. n. 380/2001, fatta salva la possibilità di rilascio di una concessione demaniale. Infatti, l'occupazione abusiva di bene demaniale mediante opere non infisse al suolo, ma semplicemente aggettanti, non integra una violazione delle norme edilizie, bensì una fattispecie di occupazione abusiva di suolo pubblico, che deve essere rimossa attraverso l'esercizio del potere di autotutela possessoria. Pertanto, il Comune non può intimare la demolizione delle opere in base alle norme edilizie, ma deve ordinare il rilascio e lo sgombero dell'area illegittimamente occupata, fatta salva la possibilità di rilasciare una concessione demaniale. Tale principio si applica ogni qualvolta vi sia un'occupazione abusiva di suolo pubblico mediante opere non infisse al suolo, a prescindere dalla specifica tipologia di opere realizzate e dalla disciplina regolamentare comunale in materia di arredi urbani minori, la quale non può derogare alle norme generali sull'occupazione di beni demaniali.