Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 30766 del 17 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:30766PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato si configura ogni qualvolta l'agente, con il proprio contributo, anche di mera presenza e rafforzamento del proposito criminoso altrui, partecipi in qualunque modo alla realizzazione dell'illecito, senza che sia necessaria una specifica attività esecutiva. La reiterazione di condotte delittuose e l'apporto causale costante e non secondario nell'attività di spaccio escludono l'applicabilità dell'attenuante della minore partecipazione al reato, di cui all'art. 114 c.p. La valutazione della sussistenza delle circostanze attenuanti generiche, ai sensi dell'art. 62-bis c.p., rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale è tenuto a motivare il proprio convincimento con riferimento ai parametri di cui all'art. 133 c.p., senza necessità di esaminare tutti gli elementi indicati in tale norma. La determinazione della pena da infliggere in concreto spetta al giudice di merito, il quale deve motivare adeguatamente l'uso del proprio potere discrezionale, senza che rilevi la differente pena inflitta a un concorrente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. IPPOLITO F. - rel. Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

contro la sentenza della Corte di Appello di Milano del 16/04/2012;

- udita la relazione del cons. F, Ippolito;

- udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del sostituto procuratore generale dott. GALASSO Aurelio che ha concluso per il rigetto dei ricorsi;

- udito l'avv. (OMISSIS) difensore del (OMISSIS) che ha richiesto l'accoglimento del ricorso.

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