Il progettista di un'opera edilizia, pur in assenza della realizzazione effettiva dell'opera stessa, può essere ritenuto responsabile del risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali subiti dalla parte civile in conseguenza delle spese sostenute per bloccare i lavori e denunciare l'accaduto, nonché del pregiudizio psicologico derivante dal fatto. Ciò in quanto il rilascio di un permesso di costruire, anche se non seguito dalla concreta esecuzione dell'opera, può comunque generare un danno risarcibile, non essendo necessaria la realizzazione dell'intervento edilizio per l'insorgere della responsabilità civile del progettista. La mancata esecuzione dell'opera non elide il nesso causale tra il comportamento del progettista e il pregiudizio subito dalla parte civile, atteso che il danno può derivare anche dalle iniziative intraprese per bloccare i lavori e denunciare l'accaduto, nonché dal turbamento psicofisico ed emotivo conseguente all'evento. Pertanto, il progettista può essere chiamato a rispondere dei danni, patrimoniali e non patrimoniali, cagionati alla parte civile, anche in assenza della realizzazione effettiva dell'opera edilizia, qualora il rilascio del permesso di costruire abbia comunque comportato per la parte civile l'insorgere di spese e pregiudizi risarcibili.