Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società Eco Leaf Sannicandro S.r.l. contro il Comune di Sannicandro di Bari, ha enunciato i seguenti principi di diritto: 1. L'assegnazione di lotti in un'area PIP (Piano degli Insediamenti Produttivi) non può essere annullata in autotutela solo perché il progetto dell'impresa assegnataria comporta una modifica dell'assetto viario dell'area, in quanto tale modifica richiede una variante urbanistica di competenza del Consiglio comunale. L'Amministrazione può negare la variante urbanistica, ma non può procedere all'annullamento dell'assegnazione dei lotti senza adeguata motivazione. 2. Nell'esercizio della potestà di pianificazione urbanistica, il Comune gode di ampia discrezionalità, potendo valutare non solo aspetti edilizi, ma anche le diverse modalità di attuazione dello sviluppo socio-economico. Tuttavia, tale discrezionalità non legittima l'annullamento in autotutela di un precedente atto di assegnazione di lotti, in assenza dei presupposti previsti dalla legge. 3. La presentazione di un progetto che modifica l'assetto viario di un'area PIP non integra di per sé gli estremi di una "falsa rappresentazione dei fatti" idonea a giustificare l'annullamento in autotutela dell'assegnazione dei lotti, ai sensi dell'art. 21-nonies, comma 3, della legge n. 241/1990. 4. L'impugnato annullamento (o revoca) dei lotti, ancorché illegittimo, non causa alcun danno ingiusto alla società ricorrente, poiché il suo progetto non sarebbe comunque realizzabile finché non venga adeguato alla vigente disciplina urbanistica dell'area PIP. In conclusione, il Tribunale Amministrativo Regionale ha accolto parzialmente il ricorso, annullando gli atti impugnati limitatamente alla parte in cui annullavano in autotutela l'assegnazione dei dodici lotti PIP alla ricorrente.