Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 10892 del 19 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:10892PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, pur non essendo stabilmente inserito nell'organizzazione di un'associazione criminale di tipo mafioso, fornisce consapevolmente e volontariamente un contributo operativo e funzionale, idoneo a incidere sulla conservazione, il rafforzamento o la realizzazione, anche parziale, del programma criminoso collettivo dell'associazione, risponde del reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Tale condotta è integrata dalla reiterata rivelazione di informazioni riservate a esponenti della criminalità organizzata, in cambio di denaro o altri benefici, al fine di avvisarli dell'imminenza di iniziative investigative a loro carico, così agevolando l'attività dell'associazione. La sussistenza di gravi indizi di colpevolezza per tale reato, unitamente al concreto e attuale pericolo di inquinamento probatorio, giustifica l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in ragione della presunzione di pericolosità sociale sancita dall'art. 275, comma 3, c.p.p. Né la successiva ritrattazione del collaboratore di giustizia né le dichiarazioni di stima del superiore gerarchico del pubblico ufficiale sono idonee a inficiare la valutazione del quadro indiziario, ove questo risulti corroborato da autonome fonti probatorie, quali le intercettazioni ambientali e le ammissioni dei soggetti coinvolti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO ((omissis)) - Presidente

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CI. Do. , nato ad (OMESSO);

avverso l'ordinanza emessa in data 08/06/2009 dal Tribunale di Napoli, in sede di appello cautelare ai sensi dell'articolo 310 c.p.p., nel giudizio di rinvio susseguente ad annullamento di precedente ordinanza deliberato da questa Corte di Cassazione;

esaminati gli atti, il ricorso e l'ordinanza impugnata;

udita in camera di consiglio la relazione del Consigliere Dott. ((omissis));

udito il P…

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