Cassazione penale Sez. V sentenza n. 16001 del 11 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:16001PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel confermare l'ordinanza applicativa della misura cautelare dell'obbligo di dimora, afferma che l'autonoma valutazione delle esigenze cautelari e dei gravi indizi di colpevolezza, imposta dall'art. 292 c.p.p., comma 1, lett. c), non implica la necessità di una riscrittura "originale" degli elementi o circostanze rilevanti ai fini della disposizione della misura, essendo sufficiente l'elaborazione critica e la valutazione degli stessi, anche per relationem, al fine di garantire l'effettività del sindacato giurisdizionale. Inoltre, il giudice di legittimità ritiene inammissibile il motivo di ricorso che reitera la prospettazione difensiva senza considerare i puntuali rilievi del provvedimento impugnato in ordine alla gravità dei fatti, espressivi della pervicacia vessatoria dell'indagato, e alla necessità di consentire alla persona offesa una possibilità di manovra e di spostamenti al di fuori del proprio Comune di residenza, senza timore di essere nuovamente pedinata, avvicinata e molestata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORELLI Francesca - Presidente

Dott. DE MARZO Giusep - rel. Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 23/10/2018 del TRIB. LIBERTA' di CAGLIARI;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. GIUSEPPE DE MARZO;
udito il Procuratore Generale, in persona della Dott. ((omissis)), la quale ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 23/10/2018 il Tribunale di Cagliari, decidendo sulla richiesta di riesame proposta nell'interesse di …

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