Cassazione penale Sez. V sentenza n. 48884 del 22 dicembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:48884PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La causa di non punibilità della provocazione (art. 599 c.p., comma 2) richiede la prova di due elementi essenziali: 1) l'esistenza di un fatto ingiusto idoneo a determinare uno stato d'ira, che può consistere non solo in condotte contrarie a regole giuridiche ma anche a norme morali e sociali; 2) il nesso di causalità tra tale fatto ingiusto e lo stato d'ira dell'imputato. Tuttavia, la mancata dimostrazione dell'effettiva pronuncia delle espressioni ritenute provocatorie da parte della persona offesa rende superflua ogni ulteriore valutazione in merito alla sussistenza degli altri presupposti della scriminante, determinando l'inammissibilità del ricorso per cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. SESSA Patrizia - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. CUOCO Michele - Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/09/2020 della CORTE APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. FRANCOLINI GIOVANNI;
letta la requisitoria scritta presentata - Decreto Legge 28 ottobre 2020, n. 137, ex articolo 23, comma 8, conv. con modif. dalla L. 18 dicembre 2020, n. 176 - dal Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione Dott.ssa ODELLO LUCIA, che ha chi…

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