Cassazione penale Sez. II sentenza n. 18557 del 3 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:18557PEN

Massima

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Il reato di appropriazione indebita si configura quando il soggetto agente, avendo il possesso di denaro o di altra cosa mobile altrui in ragione di un titolo che gli impone l'obbligo di custodirla o amministrarla, se ne appropria in modo abusivo, con la volontà di disporne come se fosse sua. L'elemento psicologico del reato sussiste anche quando il soggetto agente, pur avendo inizialmente la mera detenzione del bene, successivamente ne abusi appropriandosene, intervertendo il possesso. Il successivo comportamento restitutorio del denaro o del bene, attraverso il rilascio di cambiali o altro, non esclude la configurabilità del reato, essendo irrilevante ai fini penalistici. La valutazione della gravità del fatto, ai fini della concessione delle circostanze attenuanti generiche, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il quale deve motivare il diniego facendo riferimento agli elementi ritenuti decisivi o comunque rilevanti, senza dover necessariamente prendere in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti o rilevabili dagli atti. La determinazione della pena, nel rispetto dei criteri di cui agli artt. 132 e 133 c.p., è insindacabile in sede di legittimità, salvo che non sia il frutto di mero arbitrio o di ragionamento illogico. Infine, il dies a quo per il calcolo della prescrizione del reato di appropriazione indebita va individuato nella data in cui è stato commesso l'ultimo fatto costitutivo del reato, come dichiarato dallo stesso imputato in sede di esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
contro la sentenza del 12/03/2018 della Corte di Appello di Ancona;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. G. Rago;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISS…

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