Cassazione penale Sez. V sentenza n. 50752 del 28 dicembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:50752PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso sussiste quando vi sia la prova di un vincolo associativo stabile e duraturo, caratterizzato dall'utilizzo della forza di intimidazione promanante dal vincolo associativo e dalla condizione di assoggettamento e omertà che ne deriva, finalizzato al compimento di una pluralità di delitti. Ai fini della configurabilità di tale reato, non è necessario che l'indagato ricopra un ruolo di vertice o di comando all'interno dell'associazione, essendo sufficiente la sua partecipazione attiva e consapevole al sodalizio criminoso, anche attraverso il compimento di singoli atti esecutivi. La sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per il reato di associazione di tipo mafioso può essere desunta da dichiarazioni di collaboratori di giustizia, da intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché da altri elementi di riscontro, come il coinvolgimento dell'indagato in episodi di violenza, estorsione o altro reato-fine dell'associazione. Tali elementi, valutati nel loro complesso, possono integrare un quadro indiziario grave, preciso e concordante, idoneo a giustificare l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, anche in assenza di una prova diretta della partecipazione dell'indagato all'associazione. La scelta collaborativa del capo dell'associazione, successiva all'arresto dello stesso, non esclude la sussistenza delle esigenze cautelari nei confronti degli altri partecipi, qualora emerga la prosecuzione dell'attività criminosa del sodalizio anche dopo tali eventi. Analogamente, il proposito di collaborare con la giustizia manifestato dall'indagato non è di per sé sufficiente a superare la presunzione di adeguatezza della misura carceraria, ove risulti comunque la permanenza di concreti pericoli di reiterazione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
3. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
4. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19/03/2015 del Tribunale del riesame di Napoli;
visti gli atti, il provvedimenti impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Carlo Zaza;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Spinaci Sante, che ha conclus…

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