Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'annullare l'ordine di demolizione di opere edilizie abusive, ha affermato il principio secondo cui, in pendenza di un procedimento di condono edilizio avviato prima dell'adozione del provvedimento sanzionatorio, l'Amministrazione è tenuta a sospendere ogni procedimento sanzionatorio in materia edilizia, in ossequio alla previsione normativa di cui all'art. 39 della legge n. 47/1985. Pertanto, l'Amministrazione comunale, prima di procedere all'eventuale irrogazione di sanzioni, deve definire il procedimento di condono edilizio avviato dal privato, valutando la regolarità delle opere realizzate e la sussistenza dei presupposti per l'accoglimento dell'istanza di sanatoria. Solo all'esito di tale procedimento, l'Amministrazione potrà legittimamente adottare i provvedimenti sanzionatori, ove ne ricorrano i presupposti. Il Tribunale ha altresì evidenziato che il ricorrente aveva presentato una ulteriore istanza di condono edilizio, ai sensi della legge n. 326/2003, per opere realizzate in contiguità e prosecuzione di quelle oggetto del presente giudizio, per le quali l'Amministrazione dovrà parimenti pronunciarsi prima di procedere all'eventuale irrogazione di sanzioni. In tale contesto, il Tribunale ha ritenuto di compensare le spese di giudizio tra le parti costituite, in ragione della particolare situazione processuale.