Cassazione penale Sez. II sentenza n. 3329 del 31 gennaio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:3329PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice non può modificare in peius la qualificazione giuridica del fatto contestato all'imputato senza che la nuova e più grave definizione del fatto sia stata previamente oggetto di contraddittorio, in quanto ciò violerebbe il diritto di difesa dell'imputato garantito dall'art. 111, comma 2, Cost. e dalla giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Pertanto, il giudice non può ritenere sussistente, senza che sia stata previamente contestata, una circostanza aggravante o una fattispecie di reato più grave, procedibile d'ufficio, se ciò non è stato oggetto di contraddittorio con la difesa. Il principio di diritto impone al giudice un'interpretazione dell'art. 521 c.p.p., comma 1, conforme ai suddetti principi costituzionali e convenzionali, di modo che non sia consentita la modifica peggiorativa della qualificazione giuridica del fatto senza il previo contraddittorio con la difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA ((omissis)) - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

P.G. presso la Corte d'Appello di Ancona;

nei confronti di:

Sc. Va. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza del Tribunale di Ancona, in data 2/2/2010;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. GALLO Domenico;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. VOLPE Giuseppe, il quale ha concluso chiedendo annullamento con rinvio;

Udito il difensore, avv. ((omissis)) che ha concluso per la conferma della sentenza.<…

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