Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20711 del 18 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:20711PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il delitto di atti persecutori, quale reato abituale di evento, è integrato dal dolo generico, che richiede la volontà di porre in essere più condotte di minaccia e molestia, nella consapevolezza della loro idoneità a produrre uno degli eventi alternativamente previsti dalla norma incriminatrice e dell'abitualità del proprio agire, senza che sia necessaria la preordinazione di tali condotte, potendo queste essere anche meramente casuali e realizzate qualora se ne presenti l'occasione. L'elemento soggettivo del reato non è escluso dalla mera intenzione dell'agente di "redimere" la vittima, essendo irrilevante il movente che ha spinto la condotta persecutoria, purché sussista la volontà di porre in essere i comportamenti vietati dalla fattispecie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. MORELLI Frances - rel. Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 3310/2015 CORTE APPELLO di BOLOGNA del 10/07/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/03/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCA MORELLI;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. AGNELLO ROSSI, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata, la Corte d'Appello di Bologna ha confermato la sentenza del Tribuna…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.