Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 566 del 2011

ECLI:IT:TARMI:2011:566SENT

Massima

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Il ricorso amministrativo diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse quando l'attività oggetto del contenzioso cessa di esistere, venendo meno l'interesse del ricorrente alla decisione della controversia. In tali casi, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, compensando le spese di giudizio tra le parti, in quanto la cessazione dell'interesse rende priva di utilità pratica la pronuncia sul merito. Tale principio trova applicazione indipendentemente dalla causa che ha determinato la sopravvenuta carenza di interesse, purché questa sia effettiva e definitiva, senza che rilevi se la cessazione dell'interesse sia dipesa da una scelta volontaria del ricorrente o da circostanze oggettive e indipendenti dalla sua volontà. L'improcedibilità per sopravvenuta carenza di interesse costituisce un'ipotesi di cessazione della materia del contendere che determina l'estinzione del processo senza alcuna pronuncia sul merito della controversia.

Sentenza completa

N. 00436/1997
REG.RIC.

N. 00566/2011 REG.PROV.COLL.

N. 00436/1997 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 436 del 1997, proposto da:
C.R.R.F. S.r.l. C.M.B. S.r.l. VERIF, rappresentate e difese dall'Avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio, in Milano, viale Elvezia, n. 12

contro

Regione Lombardia, in persona del Presidente della Giunta regionale
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso gli Uffici dell’Avvocatura regionale, in Milano, piazza IV Novembre, n. 5

per l'annullamento

della delibera della Giunta Regionale n. 20923 del 22 novembre 1996 nella parte in cui ha opposto un diniego all’istanza di trasferime…

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