La decisione di sottoporre un progetto alla procedura di valutazione di impatto ambientiale (VIA) è una scelta di cautela che l'amministrazione può adottare in presenza di dubbi sulla sostenibilità e sull'impatto ambientale dell'intervento, al fine di tutelare la collettività e l'ambiente. Tale decisione, seppur adeguatamente motivata in relazione a fattori di oggettiva pericolosità rivenienti dagli indici di cui all'Allegato V al Codice ambientale, non preclude la realizzazione del progetto, ma impone soltanto un più approfondito scrutinio della progettualità proposta nella successiva fase di VIA. Il sindacato del giudice amministrativo in materia è necessariamente limitato alla manifesta illogicità ed incongruità, al travisamento dei fatti o a macroscopici difetti di istruttoria o difetto di motivazione, essendo la fase di screening connotata da una sostanziale sommarietà e, conseguentemente, doverosamente ispirata a più rigorose esigenze di cautela. Pertanto, la decisione di sottoporre un progetto a VIA può essere adottata anche in presenza di un precedente provvedimento di esclusione dalla VIA di un impianto analogo situato nelle vicinanze, in considerazione della possibilità di valutare l'impatto cumulativo dei due progetti e l'impatto paesaggistico specifico del nuovo progetto. Inoltre, il mancato rispetto dei termini di conclusione del procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA non determina di per sé l'illegittimità del provvedimento finale, trattandosi di termini di natura ordinatoria e non perentoria.