Cassazione penale Sez. I sentenza n. 30301 del 3 agosto 2021

ECLI:IT:CASS:2021:30301PEN

Massima

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Il dolo dell'omicidio volontario si desume dalle modalità dell'azione, dalla progressione della condotta criminosa e dall'intento dell'agente di impedire la denuncia alla vittima, a prescindere dalla percezione della gravità delle lesioni inferte. La capacità di intendere e di volere non è esclusa dalla mera presenza di disturbi della personalità, in assenza di episodi psicotici o dissociativi che incidano gravemente sulle funzioni cognitive e volitiva. L'attenuante della provocazione richiede un nesso causale tra un fatto ingiusto altrui e la reazione dell'agente, che non può ritenersi sussistente quando la reazione appaia sproporzionata e inadeguata rispetto all'ultimo episodio, anche se preceduto da altri comportamenti della vittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 31/10/2019 della CORTE ASSISE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. PALMA TALERICO;
Il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. COCOMELLO Assunta, ha concluso per iscritto chiedendo il rigetto del ricorso;
si e' proceduto alla trattazione del ricorso con contraddittorio scritto, ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23…

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