Cassazione penale Sez. I sentenza n. 23009 del 7 giugno 2024

ECLI:IT:CASS:2024:23009PEN

Massima

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Il principio di immutabilità del giudice, sancito dall'art. 525, comma 2, cod. proc. pen., trova applicazione anche nei procedimenti di esecuzione e sorveglianza, comportando che la decisione debba essere assunta dallo stesso giudice che ha provveduto alla trattazione della procedura. Il mancato rispetto di tale principio determina la nullità assoluta e insanabile del provvedimento adottato da un collegio diversamente composto rispetto a quello che aveva assunto la decisione in sede di trattazione. Pertanto, il giudice dell'esecuzione è tenuto a rispettare il principio di immutabilità del giudice, essendo la sua violazione rilevabile d'ufficio in ogni stato e grado del procedimento, a pena di nullità assoluta del provvedimento emesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta da:

Dott. CASA Filippo - Presidente

Dott. MASI Paola - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Relatore

Dott. MONACO ((omissis)) - Consigliere

Dott. MELE ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Mo.Ma. nato a M il omissis
avverso l'ordinanza del 30/05/2023 della Corte di appello di Milano
udita la relazione svolta dal Consigliere BARBARA CALASELICE;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore generale, S. Passafiume, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO e CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Mo.Ma. impugna, a mezzo dei difensori di fiducia, l'ordinanza con la quale la Corte di appello di Milano, in data 30 maggio 2023, ha revocato i benefici della sospensione condizionale della pena concessigli con le sentenze della Corte di appello di R…

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