La parte civile, anche dopo l'entrata in vigore della legge n. 46 del 2006, può proporre appello avverso la sentenza di proscioglimento pronunciata nel giudizio di primo grado, agli effetti della responsabilità civile, non diversamente da quanto è nella facoltà del pubblico ministero, agli effetti penali, a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 26 del 2007. Il diritto di impugnazione della parte civile, pur limitato agli effetti civili, costituisce un principio fondamentale del processo penale, volto a garantire la tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi lesi dal reato. Tale facoltà di impugnazione, riconosciuta alla parte civile, rappresenta un corollario del diritto di azione e di difesa, sancito dall'articolo 24 della Costituzione, e si pone in linea con il principio di effettività della tutela giurisdizionale, affermato dalla giurisprudenza costituzionale e sovranazionale. La possibilità per la parte civile di proporre appello avverso la sentenza di proscioglimento, pur limitata agli effetti civili, costituisce pertanto una garanzia fondamentale del giusto processo e del diritto di accesso alla giustizia, a tutela delle vittime del reato e dei loro diritti risarcitori.