Il provvedimento del giudice di pace in materia di opposizione a sanzione amministrativa, pronunciato dopo l'entrata in vigore del d.lgs. n. 40 del 2006, è impugnabile esclusivamente con l'appello e non con il ricorso per cassazione, salvo i casi di ordinanze di inammissibilità pronunciate inaudita altera parte per tardività dell'opposizione, che restano direttamente ricorribili in Cassazione. Il giudice di pace, nel decidere il merito dell'opposizione dopo aver instaurato il contraddittorio, emette una sentenza soggetta al regime generale di impugnazione, con la conseguente esclusione della ricorribilità diretta per cassazione. Tale principio, affermato dalla giurisprudenza di legittimità, mira a garantire il doppio grado di giurisdizione e la pienezza del contraddittorio nel giudizio di opposizione, in coerenza con i canoni del giusto processo e del diritto di difesa, evitando altresì un ingiustificato aggravio del carico di lavoro della Corte di Cassazione.