La detenzione di materiale esplodente, anche se non formalmente catalogato come tale, integra il reato di cui agli artt. 678 e 679 c.p. in ragione dell'oggettiva situazione di pericolo determinata dalla sua detenzione, a prescindere dalla classificazione giuridica del materiale stesso. Tali reati, in assenza di atti interruttivi o sospensivi, si prescrivono nel termine di quattro anni e sei mesi, senza che rilevi il dato formale della catalogazione del materiale esplodente, essendo sufficiente l'accertamento dell'oggettiva situazione di pericolo determinata dalla sua detenzione. Il rapporto di specialità tra i reati di cui agli artt. 678 e 679 c.p. non esclude la responsabilità penale per il reato assorbente, atteso che la detenzione di materiale esplodente integra comunque la fattispecie di cui all'art. 678 c.p. a prescindere dall'omessa denuncia di cui all'art. 679 c.p. Pertanto, in assenza di evidenze assolutorie, i reati si estinguono per intervenuta prescrizione, senza che possa rilevare la classificazione giuridica del materiale esplodente detenuto.