Il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione si configura quando l'agente, in prossimità dello stato di insolvenza della società, compie atti di disposizione del patrimonio sociale, sottraendolo alla garanzia dei creditori, senza che tali atti siano giustificati da esigenze di carattere economico-imprenditoriale e senza che vi sia un effettivo e congruo corrispettivo. L'elemento oggettivo del reato si realizza con la diminuzione patrimoniale, a prescindere dal nesso causale con il successivo fallimento, mentre l'elemento soggettivo richiede il dolo generico, consistente nella volontà di sottrarre i beni alla garanzia dei creditori, senza che sia necessaria la consapevolezza dello stato di insolvenza. La circostanza aggravante del danno patrimoniale di rilevante gravità di cui all'art. 219 L.F. è applicabile anche alle ipotesi di bancarotta impropria, in quanto il rinvio operato dall'art. 223 L.F. alla disciplina sanzionatoria prevista per la bancarotta propria comporta l'applicabilità di tutte le circostanze aggravanti ivi previste.