Tribunale Amministrativo Regionale Veneto - Venezia sentenza breve n. 1589 del 2024

ECLI:IT:TARVEN:2024:1589SENB

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dal titolare di una ditta individuale avverso l'ordinanza del Sindaco del Comune di Venezia che aveva limitato l'orario di svolgimento della sua attività, ha rilevato la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente alla decisione del gravame, a seguito della dichiarazione di non avere più interesse alla decisione del ricorso. Pertanto, il Tribunale ha dichiarato l'improcedibilità del ricorso, disponendo la compensazione delle spese di giudizio tra le parti, in considerazione dell'esito dell'impugnativa e della condotta processuale delle stesse. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il venir meno dell'interesse del ricorrente alla decisione del gravame, manifestato espressamente nel corso del giudizio, comporta la declaratoria di improcedibilità del ricorso, con conseguente compensazione delle spese di lite tra le parti, tenuto conto delle circostanze del caso concreto. Tale principio si fonda sulla necessità di assicurare l'effettività della tutela giurisdizionale, evitando l'inutile protrarsi di un processo privo di utilità per il ricorrente. Esso trova applicazione ogni qualvolta il ricorrente, per fatti sopravvenuti, perda il proprio interesse originario all'accoglimento del ricorso, indipendentemente dalla fondatezza o meno delle censure dedotte. La declaratoria di improcedibilità, in tali ipotesi, costituisce l'epilogo naturale del giudizio, in quanto l'ordinamento non può imporre al giudice di pronunciarsi su questioni prive di utilità per le parti. La compensazione delle spese, invece, rappresenta un equo contemperamento degli interessi in gioco, considerato che il venir meno dell'interesse è dovuto a fatti sopravvenuti e non imputabili alla condotta processuale di alcuna delle parti. In definitiva, il principio affermato dalla sentenza in esame è espressione del più ampio principio di economia processuale e di ragionevole durata del processo, che impone al giudice di evitare pronunce meramente dichiarative, prive di effettiva utilità per i destinatari della tutela giurisdizionale.

Sentenza completa

Pubblicato il 24/06/2024

N. 01589/2024 REG.PROV.COLL.

N. 00104/2023 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto

(Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 74 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 104 del 2023, proposto da
((omissis)), nella qualità di titolare dell’omonima Ditta Individuale, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Venezia, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Venezia, S. Marco 4091;
Ministero dell'Interno – Prefettura di Venezia, in…

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