Cassazione penale Sez. I sentenza n. 10247 del 15 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:10247PEN

Massima

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Il dolo generico, richiesto per la configurazione del reato di incendio doloso di cui all'art. 423 c.p., sussiste quando l'agente agisce con la consapevolezza e la volontà di cagionare un incendio di non lievi proporzioni, destinato ad espandersi e non facilmente contenibile, anche se il suo scopo primario sia quello di danneggiare la cosa altrui. Pertanto, il reato di incendio doloso, e non quello di danneggiamento seguito da incendio di cui all'art. 424 c.p., è configurabile quando l'incendio, per le modalità esecutive e le dimensioni raggiunte, dimostri che l'agente aveva la coscienza e la volontà di provocare un evento di tale gravità, a prescindere dal fine specifico di danneggiare. L'elemento psicologico del dolo, essendo riferito all'interiorità dell'agente, può essere desunto da elementi oggettivi, quali le modalità di esecuzione del fatto e le caratteristiche dell'evento realizzato, secondo regole di esperienza consolidate e affidabili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. DI TOMASSI M. Stefania - Consigliere

Dott. BONITO Francesc - rel. Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) CE. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1070/2009 CORTE APPELLO di BRESCIA, del 30/09/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 02/03/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO MARIA SILVIO BONITO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MURA Antonio, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

1. Ce. Gi. , assistito dal suo…

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