Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 1955 del 2023

ECLI:IT:TARLAZ:2023:1955SENT

Massima

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La concessione di occupazione di suolo pubblico è rilasciata a titolo strettamente personale e non può essere automaticamente volturata in caso di cessione dell'attività commerciale, essendo necessario un nuovo atto concessorio espresso da parte dell'amministrazione comunale, previo accertamento del perdurare delle condizioni che ne avevano determinato il rilascio iniziale. L'incompatibilità della struttura installata dal concessionario con le prescrizioni regolamentari in materia di occupazione di suolo pubblico, in particolare per quanto riguarda le caratteristiche della copertura, costituisce un valido motivo di diniego del rinnovo dell'autorizzazione temporanea, a prescindere dalla natura pubblica o privata dell'area occupata, atteso che la disciplina pubblicistica in materia di occupazione di suolo pubblico si applica anche alle aree private gravate da servitù di pubblico passaggio. L'amministrazione comunale, nel valutare l'istanza di rinnovo, non è tenuta a considerare eventuali precedenti concessioni permanenti non formalmente volturate a favore del richiedente, essendo necessario un nuovo provvedimento espresso di concessione. Gli atti consequenziali, quali l'ordine di rimozione della struttura e le diffide all'occupazione, seguono la legittimità del provvedimento di diniego del rinnovo dell'autorizzazione temporanea.

Sentenza completa

Pubblicato il 03/02/2023

N. 01955/2023 REG.PROV.COLL.

N. 13352/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Stralcio)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 13352 del 2015, proposto da -OMISSIS- S.r.l., in persona del suo legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall’Avvocato Ugo Luca Savio De Luca, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Tivoli, in persona del suo Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli Avvocati Martina Ramondo e Diana Scarpitti, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in persona del suo legale rappresentante
pro tempore
, non costituito in giudizio;

per l'annullamento

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