Cassazione penale Sez. V sentenza n. 30189 del 28 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:30189PEN

Massima

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Il diritto di critica e di espressione del proprio pensiero, anche in forma polemica, non può essere esercitato in modo da oltrepassare i limiti della continenza e del rispetto della dignità altrui, configurando il reato di ingiuria. Pertanto, l'utilizzo di espressioni offensive e gravemente lesive dell'onore e del decoro di una persona, anche in un contesto di perdurante conflitto tra le parti, non è giustificato dalla mera esistenza di una controversia pregressa o dalla provocazione putativa derivante da un comportamento ironico o di protesta della persona offesa. Il giudice, nel valutare la sussistenza del reato di ingiuria, deve tenere conto del tenore letterale delle espressioni utilizzate, del loro significato offensivo, nonché delle circostanze concrete in cui sono state pronunciate, senza che assumano rilievo esimenti la condizione personale e il livello di istruzione dell'imputato o la natura rurale del contesto in cui si è verificato il fatto. La tutela della dignità e dell'onore della persona offesa prevale sulla libertà di espressione, qualora questa sia esercitata in modo da superare manifestamente i limiti della continenza e del rispetto della personalità altrui.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luig - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MA. MI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 5/2008 TRIB. SEZ. DIST. di SENIGALLIA, del 02/07/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/06/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAZIA LAPALORCIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DELEHAYE Enrico che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

MA. MI. r…

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