Cassazione penale Sez. II sentenza n. 13955 del 25 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:13955PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del sindacato sulla motivazione di un provvedimento cautelare, deve limitarsi a verificare l'esistenza di un apparato argomentativo logico e coerente, senza poter sindacare l'adeguatezza e la rispondenza delle argomentazioni alle risultanze processuali, essendo tale valutazione riservata in via esclusiva al giudice di merito. L'illogicità della motivazione, come vizio denunciabile in cassazione, deve essere di macroscopica evidenza, non potendosi rilevare mere incongruenze o disattendere deduzioni difensive non espressamente confutate, purché il ragionamento del giudice di merito risulti comunque logico e adeguato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. LOMBARDO Luigi - rel. Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Lecce in data 21.6.2013;

Sentita la relazione del ((omissis));

Udita la requisitoria del ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con ordinanza del 3.5.2013, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi dispose…

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