Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 10878 del 6 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:10878PEN

Massima

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La particolare tenuità del fatto, quale causa di non punibilità prevista dall'art. 131-bis c.p., non può essere riconosciuta in presenza di un comportamento abituale dell'imputato, desumibile anche da precedenti penali per reati della stessa indole, ancorché di lieve entità, in quanto tale condotta abituale, espressione di scelte di devianza, legittima l'intervento punitivo finalizzato anche ad esigenze rieducative, prevalenti rispetto agli altri eventuali indici positivi della tenuità del fatto. Il giudizio sulla tenuità richiede una valutazione complessiva delle peculiarità della fattispecie concreta, tenendo conto delle modalità della condotta, del grado di colpevolezza e dell'entità del danno o del pericolo, ai sensi dell'art. 133 c.p., comma 1. Pertanto, la particolare tenuità del fatto non può essere riconosciuta quando l'imputato risulta gravato da numerosi e plurimi precedenti penali, anche se ritenuti non rilevanti ai fini del complessivo trattamento sanzionatorio in ragione dell'applicazione di circostanze attenuanti generiche, in quanto la ratio di tali istituti è diversa e risponde a finalità di personalizzazione della pena, mentre la causa di non punibilità mira a espungere dal circuito penale fatti marginali che non mostrano bisogno di pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. GIORDANO ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/4/2015 della Corte di appello di Salerno;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GIORDANO ((omissis))na;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa CARDIA Delia che ha concluso chiedendo dichiarare l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERAT…

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