Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è che le opere di urbanizzazione primaria realizzate nell'ambito di un piano di lottizzazione, una volta ultimate e collaudate, devono essere obbligatoriamente acquisite al patrimonio indisponibile del Comune, il quale è tenuto a provvedere alla loro manutenzione ordinaria e straordinaria, in attuazione dell'art. 28 della legge n. 1150/1942 e dell'art. 16 del d.p.r. n. 380/2001. Qualsiasi clausola convenzionale che preveda il mantenimento della proprietà e degli oneri di manutenzione in capo al lottizzante è da ritenersi nulla per contrasto con la suddetta normativa imperativa, volta a garantire la destinazione pubblica di tali opere e la loro corretta gestione nell'interesse della collettività. Il Comune non può sottrarsi a tale obbligo, neppure in presenza di convenzioni edilizie che prevedano diversamente, essendo tenuto ad adottare tutti i provvedimenti necessari per l'acquisizione e la presa in carico delle opere di urbanizzazione primaria realizzate nell'ambito della lottizzazione, senza che ciò comporti un diritto al risarcimento del danno in favore dei proprietari degli immobili, in assenza di una specifica e comprovata prova del danno subito.