Cassazione penale Sez. V sentenza n. 11250 del 13 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:11250PEN

Massima

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Il reato di violenza privata di cui all'art. 610 c.p. richiede che la violenza o la minaccia siano finalizzate a costringere il soggetto passivo a compiere, tollerare od omettere una determinata azione, essendo necessaria la sussistenza di tale elemento di determinatezza dell'azione o omissione voluta dall'agente; pertanto, non integra il reato di violenza privata la condotta del soggetto che, pur tenendo comportamenti persecutori e minacciosi nei confronti della persona offesa, non miri a costringerla a compiere una specifica azione, ma sia finalizzata soltanto a ricostruire una relazione sentimentale cessata, quando i mutamenti di abitudini di vita adottati dalla persona offesa per sottrarsi alle molestie non siano voluti dall'agente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SI. GI. AN., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 19/10/2007 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PALLA STEFANO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. IACOVIELLO ((omissis)).

MOTIVI DELLA DECISIONE

Si. Gi. An., a mezzo del proprio difensore, ricorre avverso l'ordinanza 19.10.07 del Tribunale del riesame di Reggio Calabria confermativa…

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