Cassazione penale Sez. II sentenza n. 45344 del 11 novembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:45344PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'ambito del procedimento di prevenzione, può sindacare la motivazione del provvedimento impugnato solo quando questa sia totalmente carente o puramente apparente, non essendo ammissibile una rinnovata valutazione delle risultanze di fatto. La pericolosità sociale del proposto può essere desunta dalla continuità storica della sua contiguità alle organizzazioni criminose, manifestata attraverso una condotta delittuosa ininterrotta nel tempo, anche in epoca successiva alla cessazione di precedenti misure di prevenzione, in quanto indice di un'attitudine criminosa specifica e precisa, idonea a fondare una prognosi infausta su ulteriori condotte future. L'intestazione fittizia di beni in capo a terzi, in assenza di disponibilità di redditi leciti, consente di ritenere che tali beni costituiscano il reimpiego di proventi illeciti, legittimando la confisca degli stessi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. VERGA G. - rel. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 138/2012 CORTE APPELLO di BARI, del 18/10/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIOVANNA VERGA;

lette le conclusioni del PG Dott. GAETA Piero che ha chiesto l'inammissibilita' dei ricorsi.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Ricorrono per cassazione (OMISSIS) (proposto) e i terzi intervenienti …

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