Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25483 del 17 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:25483PEN

Massima

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Il proprietario di un veicolo che, a seguito dell'accertamento di una violazione del Codice della Strada, renda una dichiarazione sostitutiva di atto notorio attestante falsamente l'identità del conducente, integra il reato di falsa attestazione a pubblico ufficiale previsto dall'art. 483 c.p., a prescindere dalla mancanza di poteri autoritativi circa l'apposizione della firma del conducente e dalla produzione del suo documento di identità. Ciò in quanto la dichiarazione, una volta resa, assume rilevanza penale a sé stante, indipendentemente dal contesto e dalle motivazioni che l'hanno determinata. Inoltre, il concorso nel reato può essere ravvisato anche nel caso in cui il proprietario del veicolo abbia fornito il proprio documento di identità, consentendo così l'attestazione falsa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. VESSICHELLI M. - rel. Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 72/2013 CORTE APPELLO di TRENTO, del 14/02/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 12/03/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Fimiani Pasquale, che ha concluso per inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

Propongono ricorso per cassazione (OMISSIS) e (OM…

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