Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Palermo sentenza n. 12 del 2011

ECLI:IT:TARPA:2011:12SENT

Massima

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La revoca di un provvedimento amministrativo legittimo, ai sensi dell'art. 21-quinquies della legge n. 241/1990, deve essere sorretta da una adeguata motivazione che dia conto delle ragioni di interesse pubblico che la giustificano, nonché della ponderazione degli interessi pubblici e privati coinvolti, tenendo conto del tempo trascorso dal consolidamento della situazione giuridica del privato e prevedendo un congruo indennizzo a tutela dell'affidamento legittimamente riposto dal destinatario del provvedimento revocato. La revoca non può essere disposta in violazione dei principi di ragionevolezza, proporzionalità e tutela dell'affidamento, né in contrasto con i principi comunitari di libera concorrenza e libertà di stabilimento e di prestazione dei servizi. L'interpretazione retroattiva di norme sopravvenute non può incidere su rapporti contrattuali già in essere, regolati da precedenti procedure ad evidenza pubblica, senza incorrere in profili di incostituzionalità e anticomunitarietà.

Sentenza completa

N. 01662/2010
REG.RIC.

N. 00012/2011 REG.PROV.COLL.

N. 01662/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1662 del 2010, proposto da:
Banco di Sicilia S.p.A., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avv. Mario Giudice e Andrea Zanetti, con domicilio eletto presso il Banco di Sicilia in Palermo, via Generale Magliocco n° 1;

contro

Assessorato Regionale delle Attivita' Produttive della Regione Siciliana, in persona dell’Assessore pro tempore;
Assessorato Regionale dell'Economia della Regione Siciliana, in persona dell’Assessore pro tempore;
rappresentati e difesi dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato, domiciliataria per legge in Palermo, via A. De Ga…

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