Cassazione penale Sez. III sentenza n. 46849 del 9 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:46849PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza dei presupposti per la revoca di una misura cautelare, deve fornire un'adeguata e logica motivazione che tenga conto di tutti gli elementi rilevanti, senza limitarsi a richiamare la sola gravità del reato e l'entità della condanna inflitta all'imputato. La motivazione deve esaminare specificamente le argomentazioni difensive volte a dimostrare il venir meno delle esigenze cautelari, senza omettere di valutare la concreta situazione del soggetto sottoposto alla misura e le eventuali circostanze sopravvenute che possano incidere sulla permanenza dei presupposti per il mantenimento della stessa. Il giudice è tenuto a verificare, in maniera approfondita e non meramente assertiva, se permangano le ragioni che hanno giustificato l'applicazione della misura cautelare, considerando attentamente le deduzioni difensive e fornendo una motivazione esaustiva e congruente, che consenta di comprendere le ragioni del provvedimento adottato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ONORATO Pierluigi - Presidente

Dott. CORDOVA Agostino - Consigliere

Dott. LOMBARDI ((omissis)) - Consigliere

Dott. SENSINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ni. Gi. , nato a (OMESSO);

Avverso la ordinanza resa dalla Corte di Appello di Reggio Calabria in data 7/4/09;

Visti gli atti, la ordinanza ed il ricorso;

Udita la relazione svolta in udienza dal consigliere Dott. ((omissis));

Udito il Pubblico Ministero in persona del sostituto Procuratore Generale, Dott. BUA Francesco, il quale ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

Osserva:

RITENUTO IN FATTO E…

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