Il provvedimento prefettizio di interdittiva antimafia, adottato ai sensi degli artt. 84 e 91 del D.Lgs. n. 159/2011, può essere oggetto di impugnazione giurisdizionale da parte della società destinataria, la quale ha interesse a contestare la sussistenza dei presupposti per l'adozione di tale misura. Tuttavia, l'accoglimento della domanda di annullamento dell'interdittiva è subordinato all'esito positivo del procedimento di aggiornamento della posizione antimafia, in quanto la sopravvenuta liberatoria prefettizia determina il venir meno dell'interesse del ricorrente a coltivare il gravame, rendendo il ricorso improcedibile per difetto di interesse. In tali ipotesi, il giudice amministrativo dichiara l'improcedibilità del ricorso ai sensi dell'art. 35, comma 1, lett. c), e 85, comma 9, del Codice del processo amministrativo, con integrale compensazione delle spese processuali tra le parti costituite.