Il Consorzio per le Aree di Sviluppo Industriale (ASI) è titolare di specifici poteri autoritativi relativamente alla pianificazione urbanistica delle aree, alla vendita, assegnazione e concessione a imprese di lotti in aree attrezzate, all'esercizio di poteri espropriativi, in quanto ente pubblico economico preposto al perseguimento di obiettivi di sviluppo industriale nel territorio di competenza. Il nulla osta del Consorzio ASI si pone come presupposto necessario per l'esercizio di un'attività produttiva all'interno delle aree di sua competenza, in quanto la sua funzione di pianificazione e gestione del territorio consortile è finalizzata a consentire il coordinato e razionale insediamento delle attività economiche. Pertanto, l'insediamento di un'impresa in zona ASI senza il preventivo nulla osta del Consorzio configura una situazione di abusività, legittimando il Comune, attraverso il SUAP, ad adottare provvedimenti di cessazione dell'attività, in quanto l'azione amministrativa deve essere conformata al principio di ragionevolezza e non può consentire il proseguimento di attività commerciali in violazione delle regole di pianificazione e gestione del territorio consortile. La competenza del SUAP si esplica in un momento successivo rispetto a quella del Consorzio ASI, essendo il primo competente per gli aspetti urbanistico-edilizi e il secondo per gli aspetti relativi all'assegnazione e gestione delle aree destinate agli insediamenti produttivi. Pertanto, la presentazione di una SCIA o di una CILA al SUAP, senza il preventivo nulla osta del Consorzio ASI, non è idonea a far sorgere alcun titolo abilitativo, in quanto il SUAP è incompetente a pronunciarsi su tale profilo. I principi di liberalizzazione delle attività economiche, sanciti dalla direttiva Bolkestein e dalla relativa normativa di recepimento, non possono essere intesi in senso assoluto come primazia del diritto di stabilimento delle imprese, dovendo tale libertà economica confrontarsi con il potere di pianificazione urbanistica degli insediamenti produttivi, ove tale pianificazione risponda a motivi imperativi di interesse generale e non a mere ragioni economiche e commerciali.