Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il potere di ordinanza contingibile e urgente di cui agli artt. 50 e 54 del D.Lgs. n. 267/2000 e all'art. 191 del D.Lgs. n. 152/2006 può essere legittimamente esercitato dal Sindaco solo in presenza di situazioni di effettiva e comprovata necessità e urgenza, al fine di scongiurare gravi pericoli per l'igiene e la salute pubblica, non potendo essere invece utilizzato per imporre alla società affidataria del servizio di raccolta rifiuti adempimenti di natura meramente contrattuale o per finalità sanzionatorie. L'esercizio di tale potere straordinario deve inoltre rispettare le garanzie partecipative previste dalla legge n. 241/1990, con la previa comunicazione all'interessato e l'acquisizione di eventuali pareri preventivi, salvo che ricorrano effettive e comprovate ragioni di urgenza che giustifichino l'adozione di provvedimenti contingibili e urgenti senza il previo espletamento di tali adempimenti. Inoltre, l'ordine imposto all'affidataria del servizio deve essere proporzionato e ragionevole in relazione ai tempi concessi per l'esecuzione, al fine di assicurare la continuità del servizio pubblico essenziale. Infine, il venir meno della situazione di emergenza che aveva giustificato l'adozione del provvedimento contingibile e urgente determina la sopravvenuta carenza di interesse al ricorso, salva la possibilità per la parte ricorrente di proporre autonoma azione risarcitoria, previa espressa richiesta in tal senso.