Cassazione penale Sez. III sentenza n. 37347 del 16 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:37347PEN

Massima

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Il concorso nel reato di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti si configura non solo quando l'agente abbia un ruolo attivo e diretto nella commissione del fatto, ma anche quando il suo comportamento, pur non essendo di per sé penalmente rilevante, agevoli in modo consapevole e causale la realizzazione del reato, come nel caso di chi svolga la funzione di autista incaricato di accompagnare il trafficante agli incontri con i fornitori della droga. In tali ipotesi, la distinzione tra la mera connivenza non punibile e il concorso nel delitto va individuata nel fatto che, mentre la prima postula un comportamento meramente passivo, nel concorso il comportamento dell'agente può manifestarsi anche in forme che agevolino la detenzione e l'occultamento della droga, assicurando all'altro concorrente una relativa sicurezza nell'esecuzione del reato. Ai fini della configurabilità del concorso, è sufficiente che l'agente abbia consapevolezza di apportare un contributo causale alla detenzione della sostanza stupefacente, essendo irrilevante che il reato non si sia perfezionato per cause indipendenti dalla sua volontà. Inoltre, il giudice di merito può fondare il giudizio di responsabilità anche su elementi indiziari, come la presenza dell'imputato nei luoghi e nei momenti in cui si realizza il fatto criminoso, purché tali elementi siano valutati nel loro complesso e in modo logicamente coerente. Il sindacato di legittimità sulla motivazione è limitato ai soli vizi di macroscopica evidenza, senza poter riesaminare gli elementi di fatto posti a fondamento della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. ORILIA Lorenzo - rel. Consigliere

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2228/2012 CORTE APPELLO di MILANO, del 04/06/2013;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/03/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LORENZO ORILIA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IZZO G. che ha concluso per il rigetto;
Udito il difensore Avv. (OMISSIS).
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'Appello di Milano con sentenza 4.6.2013 - per quanto qui interess…

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