Il diritto all'abitazione, pur essendo un diritto fondamentale riconosciuto dalla Costituzione e dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, non può legittimare l'occupazione abusiva di immobili pubblici, in quanto ciò comporterebbe un sacrificio sproporzionato del diritto di proprietà dell'Ente pubblico proprietario. Tuttavia, nell'esercitare il potere di recupero del bene occupato abusivamente, l'Amministrazione comunale deve contemperare l'interesse pubblico al ripristino della legalità con la tutela delle situazioni di particolare vulnerabilità sociale ed economica degli occupanti, prevedendo adeguate misure di assistenza e sostegno per il reperimento di una soluzione alloggiativa alternativa, nel rispetto dei principi di proporzionalità e ragionevolezza. L'Amministrazione, pertanto, non può procedere allo sgombero senza aver previamente verificato la concreta possibilità degli occupanti di trovare una nuova sistemazione abitativa e senza aver assicurato loro un termine congruo per il rilascio dell'immobile, tenendo conto delle loro specifiche condizioni personali e familiari.