Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 40600 del 30 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:40600PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il controllo e il condizionamento del risultato elettorale, realizzato mediante l'esercizio di un potere di intimidazione e di assoggettamento della volontà degli elettori, tipico di un'associazione di stampo mafioso, integra il reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. Tale condotta si concretizza attraverso pratiche quali l'elargizione di denaro, la promessa di benefici economici e occupazionali, il ritiro e la riconsegna dei certificati elettorali, l'uso di "stampini" per gli elettori analfabeti, il presidiamento dei seggi, nonché il ricorso a una forza di intimidazione derivante dalla disponibilità di armi, dai legami con altre famiglie mafiose e dal ruolo di mediazione in cruente faide criminali. Tuttavia, perché tali comportamenti possano essere ricondotti all'ambito del metodo mafioso, è necessario che la motivazione del provvedimento cautelare ne evidenzi in modo puntuale e specifico il nesso con l'esercizio di un potere di condizionamento della libera espressione del voto, derivante dalla forza di intimidazione e dal vincolo associativo tipici dell'associazione di tipo mafioso. In assenza di una tale motivazione, il provvedimento cautelare deve essere annullato con rinvio al giudice di merito per un più approfondito esame della sussistenza degli elementi costitutivi del reato di cui all'art. 416-bis c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio S. - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) GI. Ad. , n. a (OMESSO);

2) GI. Vi. Vi. , n. a (OMESSO);

avverso la ordinanza in data 19 dicembre 2007-16 aprile 2008 del Tribunale di Reggio Calabria;

Visti gli atti, la ordinanza denunziata e i ricorsi;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.