Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 1202 del 2012

ECLI:IT:TARNA:2012:1202SENT

Massima

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La presentazione di un'istanza di sanatoria edilizia ai sensi dell'art. 13 della legge n. 47/1985 o di un'istanza di condono edilizio ai sensi della legge n. 326/2003, successivamente all'impugnazione di un provvedimento di demolizione di opere abusive, determina l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto il riesame dell'abusività dell'opera provocato dall'istanza di sanatoria o di condono comporta la necessaria formazione di un nuovo provvedimento, di accoglimento o di rigetto, che vale comunque a rendere inefficace il provvedimento sanzionatorio oggetto dell'originario ricorso. L'interesse del responsabile dell'abuso edilizio si sposta, pertanto, dall'annullamento del provvedimento sanzionatorio già adottato e divenuto inefficace, all'annullamento dell'eventuale provvedimento di rigetto della domanda di sanatoria o di condono e degli eventuali ulteriori provvedimenti sanzionatori che dovranno essere comunque adottati anche a seguito della formazione del silenzio rigetto. Tale principio trova applicazione anche in presenza di un vincolo paesaggistico sull'area, in considerazione della normativa vigente ratione temporis, essendo stata l'istanza di sanatoria presentata in data antecedente l'entrata in vigore del d.lgs. n. 42/2004 e del d.lgs. n. 157/2006, con la conseguenza che non è applicabile il divieto di rilascio dell'autorizzazione paesaggistica in via postuma configurato dall'art. 167, comma 4, d.lgs. n. 42/2004, fatte salve le sole eccezioni previste da tale disposizione normativa. Inoltre, la presentazione della domanda di condono edilizio determina l'improcedibilità del ricorso contro l'ordinanza di demolizione dell'abuso, in quanto il rilascio della concessione in sanatoria produce l'improcedibilità del ricorso, mentre uguale effetto si produce in caso di diniego di condono, concentrandosi l'interesse del ricorrente nell'impugnazione dell'eventuale provvedimento di diniego della sanatoria e del conseguente nuovo provvedimento sanzionatorio. La circostanza che il Comune abbia emesso una comunicazione ex art. 10-bis della legge n. 241/1990 di diniego della sanatoria, in ragione dell'esecuzione di ulteriori opere, non costituisce ostacolo alla declaratoria di improcedibilità del ricorso, in quanto tale comunicazione è un atto meramente endoprocedimentale che non può assumere la medesima valenza del diniego di condono, e inoltre il procedimento avviato a seguito della presentazione di un'istanza di rimessione in pristino è ancora in fase di istruttoria, con conseguente sospensione della decisione sull'istanza di condono.

Sentenza completa

N. 10413/2000
REG.RIC.

N. 01202/2012 REG.PROV.COLL.

N. 10413/2000 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 10413 del 2000, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso il medesimo in Napoli, via Cuma n.28 presso lo studio dell’Avv. P. Lambiase;

contro

Comune di Piano di Sorrento (n.c.);

per l'annullamento,

dell’ordinanza del Comune di Piano di Sorrento n. 101 prot. n. 11573 del 6.6.2000 di demolizione;

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Viste le memorie difensive;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell'udienza pubblica del giorno 26 gennaio 2012 il dott. ((omissis)) e uditi per le …

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