Cassazione penale Sez. V sentenza n. 44962 del 2 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:44962PEN

Massima

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Il diritto di critica costituzionalmente garantito trova un limite nel divieto di espressioni ingiuriose e offensive, che esulano dall'esercizio legittimo di tale diritto. Pertanto, l'utilizzo di frasi ingiuriose e offensive, anche se rivolte al proprio legale, integra il reato di ingiuria di cui all'art. 594 c.p., non potendo trovare applicazione la scriminante di cui all'art. 51 c.p. relativa all'esercizio di un diritto. La valutazione circa la natura ingiuriosa delle espressioni utilizzate e l'eccesso nell'esercizio del diritto di critica rientra nell'ambito del giudizio di merito, la cui motivazione, se congruamente e logicamente argomentata, è incensurabile in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo Presidente del 27/10/2 -

Dott. AMATO Alfonso Consigliere SENTE -

Dott. PALLA Stefano Consigliere N. 2 -

Dott. LAPALORCIA Grazia Consigliere REGISTRO GENER -

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. rel. Consigliere N. 21007/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MO. RI. FR. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1/2009 TRIBUNALE di CATANZARO, del 28/10/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 27/10/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO GIOVANNI DEMARCHI ALBENGO;

udito il P.G. in persona del Dott. D'AMBROSIO Vito che…

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