La concessione di beni pubblici non comporta un diritto automatico al rinnovo in capo al concessionario uscente, essendo invece necessario il ricorso a procedure ad evidenza pubblica per l'individuazione del nuovo concessionario. L'Amministrazione concedente, pur avendo la facoltà di rinnovare la concessione al precedente titolare ai sensi dell'art. 2 del D.P.R. n. 296/2005, non è obbligata a farlo e può legittimamente decidere di affidare la concessione a un operatore selezionato attraverso gara. Inoltre, nei confronti della Pubblica Amministrazione non è configurabile il rinnovo tacito del contratto per facta concludentia, in quanto i contratti della P.A. richiedono la forma scritta quale modalità di manifestazione della volontà di contrarre. Le controversie relative alla rideterminazione dei canoni concessori o al riconoscimento dell'indennità di avviamento, in quanto attinenti a profili meramente patrimoniali del rapporto, rientrano nella giurisdizione del giudice ordinario e non di quello amministrativo.