Il Presidente della Regione, nell'esercizio dei poteri conferiti dalla normativa emergenziale, può adottare provvedimenti più restrittivi rispetto a quelli previsti a livello nazionale, purché supportati da un'adeguata istruttoria che evidenzi la situazione epidemiologica attuale e la necessità di misure ulteriori per tutelare la salute pubblica, anche in deroga ai diritti fondamentali, come il diritto all'istruzione, purché nel rispetto del principio di proporzionalità e di bilanciamento degli interessi in gioco. L'Amministrazione regionale, nel disporre la sospensione temporanea della didattica in presenza per alcune fasce di età scolastica, è tenuta a motivare in modo congruo e puntuale le ragioni di tale scelta, fondate su dati epidemiologici aggiornati e su valutazioni di carattere medico-scientifico, senza che sia necessario dimostrare l'impossibilità di fronteggiare altrimenti il pericolo paventato, essendo sufficiente che le misure adottate risultino idonee, necessarie e proporzionate a prevenire il peggioramento della situazione sanitaria. La diversa disciplina prevista per gli alunni diversamente abili, ai quali è consentita la frequenza in presenza, non costituisce una disparità di trattamento irragionevole, in quanto giustificata dalla peculiare condizione di tali studenti, per i quali la didattica in presenza risulta maggiormente funzionale al loro percorso formativo.