Il sequestro preventivo funzionale alla confisca per equivalente può essere disposto non soltanto per il prezzo, ma anche per il profitto del reato tributario, in quanto il rinvio alle disposizioni di cui all'art. 322-ter c.p.p. contenuto nella Legge n. 244 del 2008, art. 1, comma 143, va interpretato nella sua integralità, con riferimento a entrambi i commi dell'art. 322-ter citato. Tale interpretazione estensiva non costituisce un'applicazione analogica in malam partem, in quanto la misura cautelare reale in questione, pur avendo natura afflittiva e sanzionatoria, rientra nella disciplina del sequestro per i reati tributari commessi successivamente all'entrata in vigore della Legge n. 244 del 2008, essendo esclusa solo per le condotte riguardanti reati tributari commessi anteriormente. Pertanto, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente può essere legittimamente disposto anche per il profitto derivante dai reati tributari, in quanto tale profitto costituisce il vantaggio patrimoniale direttamente derivante dalla condotta illecita e, quindi, è riconducibile al concetto di profitto del reato.