Cassazione penale Sez. II sentenza n. 6385 del 8 febbraio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:6385PEN

Massima

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Il giudice può disporre la custodia cautelare in carcere di un minore indagato per reati gravi, come il tentativo di rapina a mano armata, quando sussistono concreti e specifici elementi che denotano un pericolo di reiterazione del reato, desumibili dalla modalità di commissione del fatto e dalla personalità dell'indagato, caratterizzata da una pericolosa "faciloneria" e mancanza di freni inibitori. In tali casi, il giudice non è tenuto a una analitica dimostrazione dell'inidoneità di ogni altra misura cautelare meno grave, essendo sufficiente che indichi, con argomentazioni logico-giuridiche, gli elementi che rendono la custodia in carcere la misura più adeguata per impedire la prosecuzione dell'attività criminosa, anche in considerazione del contesto familiare e sociale dell'indagato. Inoltre, il fatto che in carcere l'indagato possa avere contatti con altri detenuti non implica necessariamente che si tratti delle stesse persone con cui aveva precedentemente concordato di commettere reati, né esclude la possibilità che durante la detenzione possa intraprendere un percorso di recupero che consenta, all'esito del giudizio, la messa alla prova. Infine, il giudice non è obbligato a confutare punto per punto tutte le deduzioni difensive ritenute manifestamente irrilevanti o prive di pertinenza, essendo sufficiente che esamini gli elementi oggettivamente contrastanti con quelli accusatori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RIZZO Aldo - Presidente

Dott. ESPOSITO Antonio - Consigliere

Dott. ZAPPIA Pietro - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Gi. Mi., nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale per i minorenni di Trento, in data 23.10.2007.

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. Piercamillo Davigo.

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato.

osserva:

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con ordinanza del 12.10…

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